Louisiana: un altro Stato conservatore inverte la rotta

Meno carcere e ricorso alle misure alternative per diminuire la recidiva… e risparmiare

Associazione Antigone
4 min readApr 10, 2018

Di Federica Brioschi

Mentre il Procuratore Generale degli Stati Uniti Jeff Session invita i giudici a chiedere pene più severe per riempire le carceri federali, la cui popolazione negli ultimi anni è diminuita da 220.000 to 180.000 persone, alcuni Stati (tra cui Sud Carolina, Georgia e Mississippi) mostrano di voler andare contro tendenza riformando i loro sistemi penitenziari al fine di diminuire la loro popolazione carceraria e di migliorare il reinserimento nella società dei detenuti. Gli Stati Uniti, con 2,1 milioni di persone detenute in prigioni federali, statali e locali, sono uno dei paesi con il più alto tasso di carcerazione al mondo (666 persone per 100.000 abitanti).

Inversione di tendenza

Uno Stato che nel 2017 ha attuato “uno dei più ambiziosi pacchetti di riforma della giustizia penale nel Paese” è la Louisiana. Nel 2014 il tasso di carcerazione era di 816 persone per 100,000 residenti, ovvero quasi il doppio della media nazionale statunitense; fra il 2014 e il 2016 la popolazione carceraria delle prigioni statali è diminuita di circa 2.000 persone. Dopo decadi di politiche conservatrici di intransigenza verso il crimine, nel 2017 la Louisiana ha deciso di cambiare radicalmente approccio e di perdere finalmente il primato di Stato con il più alto tasso di carcerazione degli Stati Uniti. Il merito sembra essere per una buona parte dovuto a una crisi del bilancio statale.

Il pacchetto di riforme

Le riforme, firmate dal Governatore Democratico John Bel Edwards, sei Repubblicani, due Democratici e un indipendente si compongono di dieci interventi legislativi che hanno lo scopo di ridurre in 10 anni la popolazione carceraria del 10% producendo un risparmio di circa 262 milioni e di perdere il primato negativo sopra citato entro la fine del 2018. Il pacchetto è stato elaborato dalla Louisiana Justice Reinvestment Task Force, dopo aver individuato sei fattori principali che contribuivano all’alto tasso di carcerazione.

  • Un alto numero di ingressi per crimini non violenti (per es. possesso di stupefacenti)
  • Condanne lunghe e molte restrizioni all’accesso alla libertà condizionale
  • Un numero crescente di persone in libertà condizionale per periodi molto lunghi, che creava un consistente carico di lavoro per gli ufficiali causando un alto numero di violazioni della libertà condizionali che si concludevano con il rientro in carcere
  • Difficoltà nel ripagare i debiti con la giustizia e altri costi, che riportavano in carcere molte persone
  • Mancanza di fondi per i programmi di riduzione della recidiva e del consumo di stupefacenti e tagli ai programmi di alternative alla detenzione
  • Inadeguati servizi di supporto alle vittime di reato

Per affrontare questi problemi i legislatori della Louisiana hanno ampliato le possibilità di accedere alle misure alternative alla detenzione per i crimini non violenti o comunque meno seri e hanno dato al carcere il ruolo di extrema ratio che dovrebbe avere di norma.

Importante è stata anche la riduzione delle pene minime e massime comminabili per alcuni tipi di crimini non violenti (per es. il possesso di stupefacenti) e per i recidivi. L’ampliamento delle misure alternative e di comunità è stato accompagnato da una riduzione della loro durata e dall’aggiunta di incentivi sia per gli agenti incaricati e che per coloro che sono sotto loro supervisione ai fini della buona riuscita dei programmi.

Oltre a questi interventi, molto importante è stata anche l’introduzione di meccanismi di facilitazione dei pagamenti dei debiti e la modifica delle pene da comminare nel caso di mancati pagamenti, come ad esempio il ricorso alla carcerazione e alla sospensione della patente di guida solo nei casi più gravi. Questi e altri ostacoli di natura amministrativa (come l’accesso a programmi di assistenza o supporto) sono stati rimossi per favorire il reintegro nella società anche tramite il reinserimento lavorativo.

Quanto verrà risparmiato dall’amministrazione penitenziaria statale, verrà reinvestito in programmi di supporto alle vittime, di riduzione della recidiva e di alternative alla detenzione.

Alla fine del 2017 circa 1.900 persone sono uscite dal carcere grazie alle riforme e di questi 76 sono stati nuovamente arrestati sia per la violazione della libertà condizionale che per la commissione di nuovi reati. Il Governatore della Louisiana rimane comunque positivo e il suo ufficio ha risposto alle critiche spiegando che si tratta comunque di una piccola percentuale e che la maggior parte degli ex detenuti si sta comportando bene. Bisognerà ora capire se la Louisiana continuerà il suo percorso di riforme o cederà alle critiche di chi desidera la reintroduzione di misure più conservatrici.

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